Canzoni ed estate: un binomio inscindibile, che affonda le sue radici nella nascita della cultura pop. Le estati sono scandite dai tormentoni, canzoni “leggerissime” da ascoltare in auto e nei locali notturni. Se nel secondo Novecento questi brani hanno prodotto immagini interessanti e indimenticabili, con il tempo si sono trasformati in vuote operazioni commerciali, che hanno perso la freschezza di facciata.
A settembre, invece, la musica d’autore trova un terreno più fertile per esprimere emozioni e riflessioni più profonde. Il mese ha il gusto del tramonto, esalta il sentimento del languore caro ai poeti del decadentismo. È un’aria incerta di passaggio, che inevitabilmente porta a confrontarsi con il tema del futuro.
L’estate non è ancora finita, ma è un po’ come l’ora blu, quando il sole ormai riposa dietro i monti, ma il cielo non è ancora buio. È il momento di tornare a casa, di riprendere le attività quotidiane, di prepararsi all’inverno. L’aria però è dolce, i boschi e i parchi assumono colori fiabeschi, gli odori si fanno più intensi. Gli amori estivi degli adolescenti lasciano il passo alle più durature relazioni scolastiche. Settembre è metafora della maturità della vita.
Tra le tante canzoni che hanno celebrato settembre, ne abbiamo scelta una degli anni 2000: “Wake me up when September ends” dei Green Day. Il brano è una delle più belle e struggenti di quel decennio. Il testo affronta temi sociali e personali, legati alla fine dell’infanzia e alla morte del padre del frontman della band, Billie Joe Armstrong.
Il videoclip del 2005 mostra immagini legate alla guerra in Iraq. Un ragazzo povero, interpretato da Jamie Bell, si arruola nei marines e deve lasciare la ragazza, Evan Rachel Wood. Il settembre statunitense di quel decennio si colora di tinte davvero dolorose, con gli attentati dell’11 settembre e la guerra al terrorismo.
La canzone però non è solo politica, ma anche molto personale. Settembre è la metafora della fine dell’infanzia per Billie Joe Armstrong, causata dalla morte del padre nel 1982. Una sofferenza impossibile da accettare anche a distanza di tanto tempo: “Mentre la mia memoria riposa, ma non dimentica mai ciò che ho perso, svegliami quando settembre è finito”.
Settembre è un mese di passaggio, che segna la fine dell’estate e l’inizio di un nuovo ciclo. È un momento di riflessione e di crescita, che trova espressione nella musica. Le canzoni di settembre possono essere leggere e divertenti, ma possono anche essere profonde e toccanti. Rappresentano un modo per celebrare la bellezza della vita, ma anche per affrontare le sue difficoltà.
[La Redazione Musicale]