29-04-2025
 Blackout del 28 aprile 2025: la radio tradizionale torna protagonista e si rinnova la necessità di un nuovo dibattito sul sostegno istituzionale al settore
Il 28 aprile 2025, un massiccio #blackout ha colpito la #Spagna, il #Portogallo e parte della #Francia meridionale, lasciando milioni di persone senza elettricità. L'interruzione ha paralizzato trasporti, comunicazioni e servizi essenziali, evidenziando la vulnerabilità delle infrastrutture moderne.
In questo contesto critico, la radio tradizionale ha riaffermato il suo ruolo cruciale come fonte primaria di informazione. Con le reti digitali fuori uso, molti cittadini si sono affidati a radio a batteria o a manovella per ricevere aggiornamenti e istruzioni dalle autorità. Le emittenti radiofoniche, grazie a generatori di emergenza, hanno continuato a trasmettere, fornendo un collegamento vitale tra le istituzioni e la popolazione.
Questa situazione ha confermato la pertinenza delle raccomandazioni della Commissione Europea, che poche settimane prima aveva proposto ai cittadini di dotarsi di un kit di emergenza per affrontare le prime 72 ore in caso di crisi. Tra gli elementi consigliati: acqua, cibo non deperibile, torcia, batterie, power bank, contanti, documenti e, appunto, una radio a batterie o a manovella.
Tuttavia, l'evento deve riaccendere il dibattito sul sostegno istituzionale al settore radiofonico. Nonostante l'importanza dimostrata in situazioni di emergenza, molte emittenti, soprattutto locali, affrontano difficoltà economiche e mancanza di investimenti infrastrutturali. Le istituzioni sono chiamate a riconoscere il valore strategico della radio, non solo in tempi di crisi, ma come presidio informativo quotidiano, garantendo fondi adeguati e infrastrutture condivisibili per fronteggiare emergenze varie.
Il blackout ha evidenziato la fragilità delle nostre società altamente tecnologiche e la necessità di riscoprire e valorizzare strumenti semplici ma efficaci come la radio tradizionale, fondamentale per affrontare emergenze e garantire la resilienza delle comunità.